Wodehouse umorismo e ... reminescenze
"Questa 'intervista' è nata quasi per caso, durante una vacanza trascorsa in Calabria da mio padre, poi dilungatasi per un tempo superiore a quello previsto. Non so se vi siano stati nella narrativa precedenti in materia, certo non c'erano noti (a parte un riportato breve spunto ironico di Mark Twain) e quindi non potevamo a loro ispirarci. Altrettanto certo è che, ad un certo punto, ci siamo accorti che ci divertivamo anche se non potevamo sapere se i lettori sarebbero stati, anche loro, presi dal gioco. Pablo Neruda comunque ritiene che il gioco tragga origine dalla memoria dell'infanzia (fuori dall'ambito della didattica) che rimane dentro di noi, aggiungendo che chi non sa giocare perde quella preziosa memoria e non si può negare che sia una grave perdita. Ampliando il tono di quella brevissima nota, rammento che qualcuno deve aver scritto qualcosa di simile, forse Balthasar Gratian: la monotonia annoia, lo scherzo insistito può provocare disprezzo, la filosofia intristisce, la satira offende. Ho tentato di invitare prima e durante questa intervista l'autore di questo libro a non cadere in alcuna di queste trappole ma non sono certa di esserci sempre riuscita: non potevo fare di più con un uomo difficile come mio padre. Egli si è comportato con me, in sostanza, ad imitazione del mitico Pigmalione cercando di frastornarmi con la sua cultura."
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