Letteratura e pregiudizio. Diversità e identità nella cultura greca
Il pregiudizio, continua a costituire un grave problema: guerre, odi di razza, fondamentalismi religiosi, genocidi, terrorismo, vecchie e nuove intolleranze ne sono, sempre più spesso, la conseguenza. Ancora una volta si torna a parlare di contrapposizione tra civiltà e barbarie e di inconciliabilità tra modelli di vita e di cultura diversi. Volendo risalire alle origini del fenomeno, da un punto di vista tutto "occidentale", questo saggio propone un viaggio attraverso mille anni di letteratura, religione, filosofia, arte e storia greche, nelle dimensioni del mito, della diversità, e dell'identità ellenica, con l'occhio rivolto alla natura dei processi di formazione, sia dell'io collettivo che di quello individuale. Si pensi, in proposito, alla permanente attualità di alcuni miti, come quelli di Edipo, Pandora e Elena, questi ultimi decisivi per fissare le responsabilità originali della donna nei riguardi di un mondo fatto di soli maschi e fino ad allora felice. Quanto alla diversità l'analisi è centrata sulla descrizione della realtà degli altri: stranieri, barbari, schiavi, donne, pazzi e deviati in genere, considerati o un pericolo da cui difendersi o una condizione da tenere comunque sotto controllo. Ma la Grecia è anche la progressiva conquista di nuove forme del pensiero, attraverso la riflessione filosofica e la definizione dello stato di diritto, l'arte e la scienza, specialmente in quel palcoscenico che fu l'Atene del V e IV secolo.