Il processo di partecipazione alle decisioni europee e il recepimento della normativa comunitaria
Il deficit democratico, al quale la Comunità è in qualche misura geneticamente condannata - almeno sino a quando la costruzione dell'Unione Europea non imboccherà la strada di una organizzazione istituzionale ed amministrativa di tipo federale - costituisce, per le strategie di integrazione comunitaria, un autentico tallone d'Achille. E del tutto comprensibile che le istituzioni comunitarie, nel quadro delle competenze ad esse attribuite dai Trattati - e spesso anche al di fuori di esse - ricerchino ogni possibile occasione per colmare tale lacuna. In tale ottica, l'affermazione della trasparenza come valore essenziale del processo decisionale, inserito nel testo del Trattato di Amsterdam, aggiunge un nuovo elemento alla democrazia ed alla sussidiarietà quali valori costituzionali della costruzione europea. Lo sforzo dell'autore è proprio quello di chiarire processi e meccanismi dei processi decisionali comunitari, dal momento che nell'ambito dell'Unione Europea i vari governi si condizionano e influenzano a vicenda, non solo attraverso la misurazione dei risultati ottenuti nella implementazione nazionale delle direttive, ma anche nella definizione delle politiche dell'integrazione. Risulta in qualche modo decisivo che la democrazia e le forme di partecipazione anche mediata dei cittadini ai processi decisionali comunitari siano assicurate a ciascuno dei livelli di governo che compongono il c.d. spazio amministrativo europeo.