La tutela dei diritti ed i tempi della giustizia. Atti di due Convegni (Roma, 24 maggio-11 novembre 2005)
Da qualche anno il principio della ragionevole durata del processo, che da tempo la Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo ha fatto assurgere al rango di diritto soggettivo, ha trovato espresso riconoscimento nella Costituzione. Da qui la necessità di articolare una risposta alle gravi disfunzioni, che sappia tenere conto della complessità del tema, coinvolgendo non solo il legislatore, per una saggia semplificazione delle procedure nel mantenimento di un soddisfacente apparato di garanzie, ma anche i vari livelli di responsabilità nell'organizzazione giudiziaria. La legge non è onnipotente e qualunque ambizione riformatrice è destinata al fallimento senza l'adeguata valorizzazione del fattore organizzativo. E anzi il momento di un uso parco ed avveduto della leva legislativa per dare prioritaria considerazione, dopo anni di massiccia produzione di leggi, all'assestamento applicativo. Ma non basta. Perché occorre innanzitutto promuovere e diffondere la sensibilità dei giuristi pratici al fattore dei tempi, in modo che ogni loro determinazione sia orientata al contenimento della durata processuale. Spetta all'Accademia un impegno prioritario sin dal momento della formazione universitaria del giurista. Il volume, al di là delle singole proposte di riforma, indica un metodo di lavoro e un obiettivo, nella consapevolezza dell'urgenza di fare dei tempi della giustizia il tema centrale di un serio progetto politico volto a restituire effettività alla tutela dei diritti.
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