Dieci discorsi sul welfare. Visto da dentro. Tracce per una riflessione nuova
Attraverso un vespaio di interrogativi l'autore mette in gioco radicate convinzioni e rovescia logiche culturali e politiche del cosiddetto nuovo welfare. Ipotizza che di nuovo c'è soltanto la rinnovata vetustà di un welfare che appare moderno nella forma, ma è vecchio e obsoleto nella sostanza. Un welfare che usa il linguaggio (le parole) della protezione e della tutela, dell'assistenza, dei bisogni e delle risposte, che chiama minori i bambini è un welfare che, già attraverso le parole, prima dei fatti, produce effetti pratici dannosi. Vengono criticate le organizzazioni di Terzo Settore, l'impresa sociale in particolare, con un invito a modificare approcci e politiche.