Margini del liberalismo
Attraverso un confronto con momenti, temi e personaggi della tradizione liberale, il volume intende delinearne tanto i confini ed i limiti, quanto gli importanti contributi dati alla filosofia delle scienze sociali tra Ottocento e Novecento.Il nucleo tematico è costituito dal rapporto tra conoscenza individuale e istituzioni sociali, ovvero dalla complessa ed imprevedibile relazione tra le aspettative di tempo degli individui e il tempo delle regole, nonché della difficoltà di fondare eticamente le teorie politiche ed economiche. Diversamente da quanto sostenuto anche da molti teorici del liberalismo, lo studio di tali questioni induce l'Autore a ritenere che non esista una tendenza naturale all'ordine, ma che esso sia essenzialmente un fenomeno 'culturale'. Da questa prospettiva egli prende in esame il rapporto della filosofia politica liberale con il cattolicesimo, l'opinione pubblica, la dottrina dei diritti naturali e con la teoria delle scelte collettive.Muovendo dalla tesi della diseguale distribuzione della conoscenza nella società, si delinea così un tentativo di mostrare come la conoscenza e le aspettative individuali e sociali siano modificate dall'imprevedibile emergere di novità, e come tutto ciò si trasmetta alle teorie e alle istituzioni sociali ereditate dal passato, ponendo il problema di un loro tempestivo adeguamento alle mutate esigenze.
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