Aldo Moro, l'Italia e la diplomazia multilaterale. Momenti e problemi
L'universalismo di matrice cattolica portò Moro a riconoscere nella partecipazione italiana al sistema di alleanze politiche e militari della Nato e alla cooperazione economica della Cee i pilastri della politica estera nazionale. La nascita di nuovi soggetti statuali in Africa e in Asia, dopo il completamento del processo di decolonizzazione, spinse, nel contempo, Moro ad allargare il campo d'azione italiano verso i paesi di recente indipendenza e verso il campo comunista dominato dall'Unione Sovietica. La collocazione geopolitica dell'Italia, situata all'incrocio tra gli assi Nord-Sud ed Est-Ovest, insieme allo status di media potenza senza particolari interessi imperialistici, conseguito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, rendeva necessario, per il governo di Roma, l'espletamento di una politica di distensione con il blocco comunista e di una politica di cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Il volume intende fornire un'analisi su alcuni momenti dell'azione diplomatica italiana e sul ruolo avuto da Moro nell'affrontare il problema dell'affermazione della diplomazia multilaterale e dei metodi del negoziato e della collaborazione internazionale quali elementi qualificanti della politica estera dell'Italia repubblicana.