Moscoviade
La "moscoviade" è la cronaca dell'ultimo giorno della vita di un talento poetico dell'Ucraina occidentale, Otto von F., che si trova a Mosca negli ultimi anni di agonia della Perestrojka in un ostello per gli scrittori dell'Unione Sovietica. L'esperienza autobiografica, che evidentemente è la fonte di questo romanzo, viene filtrata e distillata nella narrazione in cui l'autore ci mostra un volto della capitale russa del tutto inedito. Mosca che è la vera protagonista del romanzo di Andruchovyc - è fotografata dall'occhio di un "allogeno", di un rappresentante di una delle tante "esotiche" nazionalità che componevano quello che l'autore chiama "l'Impero Sovietico". La fine di questo gigante dai piedi di argilla si approssima con tutta evidenza. Così quelli che erano stati concepiti come i simboli della sua forza (le monumentali stazioni della metropolitana, i grattacieli) diventano ridicole e grottesche vestigia di un passato persino inglorioso. Per il povero Otto von F., il crollo dell'impero, del quale egli appare del tutto consapevole, è un momento in cui le ombre del passato vagano minacciose in una città stordita.
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