La circolazione dei beni di provenienza donativa
L'indagine muove dall'analisi dei rilevanti ostacoli alla circolazione dei beni di provenienza donativa originati dalla disciplina contenuta negli artt. 561 e 563 c.c. Rilevate, nel primo capitolo, la inadeguatezza e la dubbia validità di gran parte delle soluzioni negoziali escogitate dalla prassi professionale, nonché la perdurante impossibilità, pur dopo la (timida) riforma del 2005, per i riservatari in pectore di rinunciare, ante mortem del donante, all'azione di riduzione o anche soltanto a quella di restituzione verso i terzi subacquirenti dal donatario, lo studio individua nella figura del mutuo dissenso, alla quale è dedicato il secondo capitolo, uno strumento negoziale potenzialmente idoneo ad affrancare le "provenienze donative" dai limiti circolatori che le affliggono. L'ultima parte dell'indagine, dedicata al delicato problema delle liberalità non apparenti (donazioni non trascrivibili, donazioni dissimulate da atti a titolo oneroso e liberalità non donative), mira a individuare soluzioni applicative dirette a contemperare l'affidamento dei terzi acquirenti ignari della provenienza liberale dei beni e le ragioni dei legittimari offese da atti liberali occulti lesivi.
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