Le pergamene angioine della Mater Ecclesia Capuana. 3.1274-1277
Le condizioni generali di Capua sembrano decisamente migliorate ai primi degli anni Settanta del XIII secolo, come dimostra per esempio la tendenza di alcuni rappresentanti dei ceti più abbienti a lasciare il contado per la città, o la presenza di numerosi operatori economici stranieri, indicati nelle fonti come Hebrei, Iudei, Maccabei, Syrici, Rumeni, Suavi, Normanni e Francigeni. Documenti di un'importanza unica e in uno stato di assoluta precarietà, pubblicati per la prima volta in questa sede, permettono all'autore di aggiungere notizie inedite sulla vicenda del giudice capuano Pietro de Vinea, il quale tra l'altro aveva proprietà anche a Vitulazio (Pezza) e a Bellona (Filetto). Per quanto riguarda l'edilizia pubblica, grande cura viene prestata alla funzionalità della cavallerizza reale di Capua, di recente ampliata, tenuto conto della posizione strategica della città, ultimo baluardo e clavis Regni. Anche l'edilizia privata e quella religiosa, attraverso la presenza di numerose transazioni riguardanti domus nel centro della città, continua a risentire del momento storico favorevole.
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