Eretici e riformatori d'Arabia. I wahhabiti in prospettiva europea 1772-1830
La discussione attuale intorno ai wahhabiti è segnata, non solo in Europa e ancor più in ambiti non specialistici, dalla preoccupazione per gli effetti della rinascenza politica della religione musulmana in forme radicali nel mondo arabo e al di fuori di esso. Fenomeni di lunga durata tendono a venire appiattiti sul presente. L'interesse europeo per l'islam cosiddetto 'wahhabita' data tuttavia fin dal magistero di Muhammad ibn 'Abd al_Wahhab (m. 1792) ed è documentato da notizie dirette e indirette, relazioni di viaggio, ricostruzioni storiografiche, finora non accolte in un unico quadro, aventi ai loro estremi le opere di due grandi esploratori della penisola arabica, il danese Carsten Niebuhr e lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt. 'Eretici', 'riformatori', 'puritani', 'unitariani', 'deisti', gli antesignani della futura creazione dell'Arabia Saudita attrassero osservatori costretti a scrutare il proprio oggetto attraverso inevitabili, ma pur sempre istruttive formazioni dovute al dibattito musulmano dell'epoca e al normale uso di categorie europee consolidatesi attraverso i conflitti teologico-politici culminanti nella rivoluzione francese.
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