Kos 1943-1948. La strage, la storia

Kos 1943-1948. La strage, la storia

Il 3 ottobre 1943, a un mese dall'armistizio tra Italia e Alleati, le truppe tedesche del generale Muller sbarcano a Kos, isola del Dodecaneso occupata da 4.000 soldati italiani e 1.500 britannici. Le poche ore di combattimento si concludono con la completa disfatta dei difensori. I tedeschi si vendicano della resistenza degli italiani sterminando 96 ufficiali. Dell'atroce rappresaglia si avrà notizia, parziale e incompleta, solo alla fine della guerra. In seguito, la strage di Kos verrà sepolta, insieme a tantissime altre, nel cosiddetto "armadio della vergogna". Dopo la strage, per gli italiani sopravvissuti, così come per le altre comunità dell'isola greca, turca, ebraica hanno inizio quasi due anni di terrore. L'occupazione tedesca, i bombardamenti alleati, le deportazioni in particolare, quella degli ebrei di Kos, sterminati nei campi nazisti la carestia terminano solo alla fine della guerra, quando Kos e le altre isole del Dodecaneso vengono temporaneamente amministrate da truppe britanniche per poi essere, con il trattato di pace, cedute alla Grecia.
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