Interessi moratori e punitivi tra risarcimento e sanzione
Recenti normative, anche di derivazione comunitaria, hanno disciplinato le conseguenze dell’inadempimento delle obbligazioni pecuniarie nell’ambito dei rapporti tra imprese ed imprese e Pubblica Amministrazione, sul presupposto che i ritardati pagamenti «rappresentano un intralcio sempre più grave per il successo del mercato unico» e che, pertanto, «occorre invertire la tendenza e far sì che un ritardato pagamento abbia conseguenze dissuasive». Tali normative speciali hanno introdotto una nuova tipologia di interessi, i quali sono stati definiti punitivi: essi, infatti, oltre a risarcire il danno, tendono a sanzionare il comportamento del debitore che non paga tempestivamente. Si pone dunque il problema del rapporto tra gli interessi punitivi e quelli disciplinati dal codice civile, che sono tradizionalmente distinti — secondo una definizione invero contestata — come corrispettivi, compensativi e moratori. L’esistenza di norme, che tendenzialmente comprendono la totalità o la maggior parte dei rapporti di diritto privato delle imprese e della Pubblica Amministrazione, sembra ripi oporre, nell imbito delle obbligizioni pecuniarie e degli interessi, la ben nota ed Intica distinzione ha atti civili ed atti commerciali, con proprie norme e principi tendenzialmente autonomi Il volume, pertanto, si propone di esaminare, in parte qua, il codice civile e la disciplina speciale, per evidenziare in che misura quest’ultima si discosti dai principi generali e concludete, di conseguenza, se esistano differenti statuti dell’inadempimento dell’obbligazione o se, al contrario, il sistema possa essere comunque ricondotto ad unità .
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