Le pergamene angioine della Mater Ecclesia Capuana. 1.1266-1269
Lo sviluppo di Capua angioina nei primissimi anni di regno di Carlo I è ben tracciato dall'autore attraverso lo studio di numerosi documenti inediti, che offrono il quadro del territorio emergente soprattutto da concessioni di terre e da transazioni economiche. La città sede della Magna Curia, ben presto rinasce attraverso l'edilizia religiosa e delle famiglie nobili. Coi sontuosi palazzi dell'Ordine Gerosolimitano, del monastero della Ferrara, delle chiese di S. Maria que nominatur de la Vetrana e di S. Mendonio. Dalla lettura del volume è agevolmente identificabile lo spaccato sociale della città coi suoi nobiles, come le famiglie Amalfitano, de Ebulo, de Surrento, con la schiera di milites, iudices, notarii, populares, accanto ai presbiteri presenti in tutta la loro gerarchia. Alla venuta degli angioini la Chiesa di Capua era governata dal grande arcivescovo Marino Filomarino, che cautamente si serviva della collaborazione di alcuni personaggi di spicco, di cui l'autore studia accuratamente le funzioni e gli incarichi.
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