I disegni del re. L'educazione all'arte di Vittorio Emanuele III di Savoia
Molto si è scritto sull'educazione di Vittorio Emanuele. Un tema intimamente legato ad un personaggio controverso, che, nel bene e nel male, ha deciso le sorti d'Italia nel cinquantennio forse più duro della sua storia. Un ruolo chiaro nella sua portata a quanti fino ad oggi hanno deciso di trattarlo e che, specialmente nei decenni più addietro, ha prodotto della bibliografia inevitabilmente di parte, a seconda del momento storico, dalla celebrazione encomiastica, specialmente a partire dal 1900, anno della salita al trono, all'opposizione velata di cinismo degli anni repubblicani. Il recente ritrovamento di 72 disegni eseguiti da Vittorio Emanuele tra i 12 e i 19 anni consente oggi nuove considerazioni sull'argomento e soprattutto permette di valutare, attraverso le scelte educative del suo precettore, il colonnello Egidio Osio, il clima storico-culturale del momento, specialmente in riferimento all'insegnamento dell'Arte nei suoi vari aspetti, sia pratici che teorici. Il ritrovamento ha quasi del prodigioso, poiché i disegni non solo ci sono giunti in buono stato di conservazione, ma anche in numero sufficiente a documentare e valutare l'educazione all'arte del giovane principe, in netto anticipo rispetto a molti giovani italiani ma in linea con quanto, in tempi coincidenti, avveniva in altri paesi europei.
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