Architettura per l'ospitalità. In Italia tra Ottocento e Novecento
I numerosi cambiamenti introdotti nella società civile dal progresso tecnologico e dall'intensificarsi delle comunicazioni con gli altri paesi, dall'incremento della ricchezza e dal bisogno di maggiori comodità «stimolarono naturalmente l'organismo alberghiero - scriveva Luigi Piccinato nel 1925 - a darsi un particolare sviluppo, accrescendone l'importanza nei riguardi dell'economia cittadina». Dalla seconda metà dell'Ottocento e fino alle soglie della seconda guerra mondiale, infatti, l'architettura per l'ospitalità, intesa nella sua accezione più ampia rispetto al concetto di albergo tradizionale, attraversò una fase di grandi trasformazioni dando prova della capacità di adeguarsi tempestivamente alle esigenze della vita contemporanea. Attorno a questo tema, esaminato in rapporto alle sue molteplici relazioni con il contesto urbano, con il paesaggio naturale, con le esigenze estetiche e funzionali e con l'evoluzione dei costumi e del gusto del tempo, si articolano i contributi raccolti in questo volume la cui finalità è quella di offrire riflessioni sull'argomento e di stimolare l'interesse per nuove ricerche.
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