Gli Stati Uniti e il risorgimento d'Italia (1848-1901)
Nel corso dell'Ottocento intellettuali, politici e combattenti per la libertà considerarono il Risorgimento un momento di importante trasformazione per le sorti del liberalismo e nella costruzione dello Stato-nazione. Tra costoro spiccavano di certo cittadini e rappresentanti degli Stati Uniti d'America che videro nel Risorgimento un'ideale continuazione del percorso liberal-repubblicano avviato con la guerra d'indipendenza americana. Questo volume prende in esame gli ultimi cinquant'anni del secolo nel contesto transnazionale, quando gli Stati Uniti rivolsero alle vicende italiane un'attenzione particolare che ha pochi eguali nella storia dei rapporti tra i due paesi. A seguire gli eventi e a coinvolgersi in essi non furono solo uomini di cultura e politici radicali ma anche gli apparati del governo federale e gli stessi funzionari di stanza in Europa. Il sacrificio di tanta gente comune insieme alle gesta di Garibaldi e alle sottigliezze di Cavour, attirarono un interesse che, come scrisse un diplomatico al culmine dell'esperienza della Repubblica romana del 1849, non consentiva di 'rimanere spettatori indifferenti di fronte a una simile lotta".
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