Architetture per il sociale negli anni Trenta e Quaranta del Novecento. Esperienze in Abruzzo
Negli anni Trenta e Quaranta in Italia si assiste alla realizzazione di numerosi edifici per la vita sociale, secondo una politica di modernizzazione del paese e riorganizzazione del sistema amministrativo e sociale. Si tratta di operazioni spesso rivolte al rinnovo dell'assetto urbano, dove le singole architetture vengono a qualificarsi quali poli direzionali e di servizio per la collettività e la cui realizzazione pone specifiche istanze di natura formale e tipologica. Sullo sfondo il dibattito architettonico, incentrato sul rapporto tra modernità e tradizione. In parallelo, nella pratica costruttiva, il tema dell'autarchia si coniuga con quello della nazionalità e con la diffusione dei nuovi materiali da costruzione, declinati in sinergia con le tecniche tradizionali.