Cronaca di Roma. 4.1859-1861
Con il triennio 1859-1861 l'immagine e la realtà di Roma città chiusa in se stessa, isolata e staccata dal resto della Penisola vengono spazzate via. Come già nel '48, a partire dalla II guerra d'indipendenza il mondo esterno si catapulta nell'Urbe. Il clima di fermento patriottico che si apre con la consegna dell'ultimatum austriaco al governo di Torino fa il suo corso anche nella capitale pontificia. A partire dalla manifestazione del 24 aprile 1859, grazie alla compiacenza delle truppe francesi, il Comitato nazionale romano può trasformare Roma quasi in una zona franca sottratta al controllo delle autorità pontificie e nella quale per la prima volta dopo la caduta della Repubblica del 1849 lo spazio cittadino diviene il palcoscenico per affermare la concreta presenza dei patrioti nella vita quotidiana. L'armistizio di Villafranca non segna la totale normalizzazione della situazione: ancora fino al primo semestre del 1861, le strade, i teatri, l'Università sono i luoghi dove liberali e papalini si 'danno battaglia' per attestare una maggiore visibilità rispetto alla parte avversa. Il metodo scelto da Roncalli nel redigere i suoi polizzini - riportare non solo i fatti, ma in primo luogo i temi all'ordine del giorno nelle conversazioni dei romani - permette di avvicinarsi alla comprensione di quella che fu la reale atmosfera quotidiana dell'Urbe in quei mesi.
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