Giudici visti da un avvocato
L'autore guarda i giudici togati con occhio rispettivamente di avvocato e di giudice, sia pure soltanto tributario, rivestito per lunghi anni. Agli occhi dell'autore i giudici togati si presentano così come la sua sensibilità li ha colti. Volte con ironia. Volte con ammirazione. Sempre con un senso ancestrale di rispetto e, nello stesso tempo, di orgoglio ferito. Ciò che emerge dalla lettura è il senso di potere di una classe che, giudicando, ritiene di essere al di sopra di tutti. Spira dal racconto un senso di malinconia dell'autore per giudici non più presenti, perché deceduti o fisiologicamente in pensione. La lettura è interessante sotto l'aspetto psicologico poiché permette di cogliere dei vari personaggi difetti e virtù, affioranti da un passato vissuto.
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