Contributi alla fenomenologia del godimento estetico
Viviamo in un tempo in cui, complici Facebook e le forme di comunicazione dei social network, il giudizio relativo alle nostre esperienze estetiche sembra doversi ridurre alla secca e povera alternativa "mi piace / non mi piace". Che si tratti di persone o cose, di eventi o idee, di prodotti enogastronomici o cosiddette opere d'arte alta o pop che sia, ci troviamo stretti in quello scomodo aut aut in bianco e nero. A distanza di quasi cent'anni dalla loro pubblicazione, "I contributi alla fenomenologia del godimento estetico" di Moritz Geiger ci offrono un attualissimo contrappunto a quel binomio manicheo, preferendo alla sua povertà tutta la ricchezza di sfumature del piacere estetico. Convinto che vedere le differenze sia la passione della fenomenologia, Geiger insegue con sofisticata sottigliezza le più minute articolazioni di senso del godimento (in generale e in particolare estetico), chiarendo per contrasto la natura di altri vissuti - la gioia, il gradimento, la valutazione, l'interesse, il piacere dei sensi - abitualmente confusi con il godimento, ma in realtà profondamente diversi da esso.