Scena e dramma. Per una fenomenologia del teatro
Che cos'è il teatro? A questa domanda risponde Waldemar Conrad in "Scena e dramma", uscito nel 1911 e ora tradotto per la prima volta in italiano. Protagonista dell'estetica fenomenologica tedesca, l'autore offre uno dei rari studi filosofici sulla natura dell'arte teatrale, dando un contributo determinante per l'estetica del teatro. Conrad, che scrive sullo sfondo della rivoluzione di Wagner, Appia e Craig ed è a sua volta autore teatrale, difende l'autonomia di quest'arte sia rispetto alla pittura e alle arti rappresentative in genere, sia rispetto alla poesia, andando contro il pensiero dominante e ancora vigente, sopravvissuto nei secoli da Aristotele ad oggi. Svolgendo l'analisi alla luce delle nozioni di corporeità ed empatia, e facendo valere la sua esperienza di spettatore attento e appassionato, egli trova il principio del teatro nella "falsità priva di inganno" e il suo motore nel "corpo vivo" dell'attore in carne e ossa. Conrad affronta così con lucidità le grandi questioni del dramma e della scena: in che rapporto stanno parola e azione? L'attore prova in prima persona i sentimenti del suo personaggio? Come si comporta il pubblico?