Secondo il verso (in principio fu la poesia)
Ciò che siamo stati esiste ancora, ma è altrove. Con queste liriche, con la potenza delle parole come sonde della coscienza l'autore è andato a riprenderlo, per dargli una giusta collocazione, per spiegare un percorso tra gli infiniti possibili. Cercare umanità nascosta che possa ancora spiegare quello che succede attorno è una traiettoria di collisione certa verso una distruzione e una rinascita, Secondo il verso, una trasformazione verso l'essenziale. I sensi diventano allora una straordinaria macchina da presa per documentare, seguendo anche il filo delle memorie, della intimità perduta e condivisa, una diaspora incomprensibile che separa gli esseri umani nella crescita e li getta nella corsa affannata ad avere e consumare.
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