San Guglielmo di Malavalle
Stanco, magro e con le carni lacerate dai ferri ai polsi, alle caviglie e ai fianchi per penitenza: così doveva apparire Guglielmo, eremita di probabili natali francesi che scelse come luogo della penitenza la Maremma, in un punto talmente malsano da esser chiamato proprio "Malavalle", vicino a Castiglione della Pescaia (GR). Di questa figura molti aspetti restano tuttora piuttosto oscuri, a cominciare dalla sua reale identità. Tutti i suoi biografi hanno preso spunto dal libellus di un discepolo del santo, Alberto, aggiungendo liberamente - spesso influenzati da leggende sorte nel frattempo - fatti non documentabili e personali interpretazioni. E così, il santo padre dell'Ordine guglielmita è divenuto Guglielmo X duca d'Aquitania, vissuto nel primo trentennio del XII secolo; è stato confuso, grazie alla diffusione del ciclo epico della Chanson de Guillaume, con san Guglielmo di Gellone, vissuto nell'VIII secolo; ma di certo c'è questo: dall'esperienza di quell'uomo dal corpo coperto di piaghe ma dalla tempra ineguagliabile sorse, agli inizi del XIII secolo, un vero e proprio Ordine: quello dei Guglielmiti che, dalla Maremma grossetana, ebbe in breve tempo una larga diffusione in tutta Italia, in Germania, nei Paesi Bassi, nel nord della Francia, in Boemia ed in Ungheria, per poi scomparire agli inizi dell'era moderna.
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