Sirenette e brutti anatroccoli

Sirenette e brutti anatroccoli

Sin dagli anni della difficile adolescenza, la letteratura costituí per Hans Christian Andersen un'ancora di salvezza, una ragione di vita: lesse storie, racconti, romanzi, seppe ascoltare le stupende narrazioni orali della tradizione danese, si impegnò moltissimo negli studi umanistici, attraversò con sguardo attento molti paesi d'Europa, fra cui l'Italia, e quando finalmente ebbe la possibilità di esprimersi divenne autore di teatro, di romanzi, di fiabe destinate a enorme diffusione e fortuna, perché capaci di dar vita agli oggetti piú semplici, insospettabili, marginali: "Tu puoi trarre - gli disse un giorno un amico scultore - una fiaba da qualsiasi cosa ..." Ed effettivamente Andersen ci stupisce per la ricchezza con cui la sua fantasia anima un povero soldatino di stagno, descrive con pari intensità la crescita e la formazione interiore di un brutto anatroccolo e le delusioni di una piccola sirena, usa la meravigliosa voce dell'usignolo per insegnare umiltà e modestia all'imperatore, guarda con pacata ironia la pelle delicata della principessa sul pisello. Attraverso le sue fiabe piú note, raccolte in questo volume e stupendamente illustrate con suggestioni antiche e sensibilità moderna da Gennady Spirin, lo scrittore ci fa viaggiare in mondi lontani reali o fantastici, ma sempre ricchi di delicatissime sfumature, di sentimenti universali, di richiami a punti di vista diversi dal nostro; è cosí che il giovane lettore di oggi troverà, nella voce viva e attuale di un autore lontano nel tempo, conferma di quei sentimenti forti che ci consentono di conservare uno spazio per la felicità anche nelle difficoltà della vita. Età di lettura: da 8 anni in su.
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