Fare mondo. Affetti, pratiche, femminismi
"L'importante è il viaggio, non l'approdo". Così scrive Liana Borghi in uno dei sedici scritti, editi e inediti, che compon- gono questa raccolta, e che spaziano dal 1996 al 2019. L'autrice, punto di riferimento imprescindibile per il pensiero e il movimento "transfemministalesboqueer" italiano, ci accompagna in un appassionante viaggio che attraversa attivismo, teoria e letteratura, man- tenendo fede a un desiderio vibrante di continua trasformazione e rifacimento del mondo. Fare mondo è per lei pratica condivisa di utopia nel presente, che riconosce come fondamento etico l'intersezione, intramatura e interazione di corpi, materia e linguaggi. Il mondo è l'incarnazione del divenire, al pari delle soggettività impreviste e resistenti, trans- femministe e queer che disfano il mondo e lo ricompongono secondo altri assetti e assemblaggi. Fare mondo è mappare l'esistente attraverso ciò che non esiste ancora, è impercepibile o indefinito. Il viaggio attraversa il lesbofemminismo di Adrienne Rich e Audre Lorde per seguire direzioni nutrite dalla fantascienza femminista, dalle teorie degli affetti, dalla somateca di Preciado e dal neo-materialismo post-umano di Haraway e Barad. I saggi e gli interventi di questo volume sono come bussole per orientare chi legge nelle vorticose trasformazioni del femminismo contemporaneo. L'orientamento è congiunto al rischio vitale del disorientamento e del riposizionamento, nella coscienza che l'utopia si fa strada "nel cuore della distopia del presente".