Il sole e la morte non si possono guardare in faccia

Il sole e la morte non si possono guardare in faccia

La scena è a Tebe. Ma questa tragedia di Wajdi Mouawad, messa in scena a Bordeaux nel 2008, non è l'ennesima riscrittura "attualizzante" del mito di Edipo o di Antigone. Densa, spietata e avvolgente, è una lettura che scava nel passato remoto della città, seguendo tre storie distinte e sanguinose: quella del fondatore Cadmo, fuggito dal natío Libano in cerca della sorella Europa; l'insana passione di Laio per il bambino Crisippo, figlio del suo ospite Pelope; la vicenda di Edipo che indaga sulle sue origini, e dopo il parricidio risolve l'enigma della Sfinge. Il Coltello, il Sangue, la Rivelazione. Preceduta da un'introduzione che informa sul rapporto tra Mouawad e il teatro antico, e corredata da note che illustrano per ognuno dei 22 quadri le varianti mitiche adottate (in certi casi escogitate) dall'autore, questa edizione mira a presentare la pièce come un'opera pienamente inserita nei meccanismi del mito greco, e capace di indurre in ciascuno di noi - tramite le parole, l'alfabeto, la memoria - una catarsi cosmica in merito ai temi eterni della guerra, dell'esilio, dell'ineluttabilità del male tra gli uomini.
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