Avversità e margini di gioco. Studio sulla soggettività in Merleau-Ponty
Il libro nasce da una esigenza tanto storico-filosofica quanto teorica. Pur trattandosi di uno studio esegetico attento all'eredità della tarda filosofia di Maurice Merleau-Ponty, il saggio è il tentativo di tematizzare un rinnovato protagonismo della soggettività nel dibattito filosofico contemporaneo e di ripensare i rapporti tra storia, natura e dialettica. L'obiettivo è di abbozzare un rovesciamento della "rivoluzione copernicana" dal punto di vista di una "filosofia della storia", pensando a quest'ultima come a un intreccio tra etica e ontologia, finalizzata a dare spazio ai margini di azione che si presentano all'interno di processi orientati e deterministici. Il libro cerca di istituire una filosofia che ponga al centro della sua riflessione l'irrequietezza dialettica che caratterizza i processi di soggettivazione e che, al contempo, sia attenta a rendere visibili i margini di gioco nell'incedere delle avversità, per offrire, in ultimo, una rinnovata concezione della libertà in prospettiva intersoggettiva e cooperativa. Prefazione di Manlio Iofrida.
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