Il nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria (2020). Vol. 22
«Giunto al suo XXII volume annuale, "il Nome nel testo" continua a rappresentare il testimone più attendibile dello stato della ricerca sui nomi letterari in Italia. A dimostrarlo, più che enunciazioni di principio o affermazioni di narcisismo autopromozionale, sono ancora una volta i ventisette saggi pubblicati in questa sede, raggruppati in sei sezioni tematiche (cui si aggiungono, come si dirà, due rubriche), nelle quali trova spazio un'ampia e significativa rappresentanza di àmbiti disciplinari, approcci metodologici generali e specificamente onomastici, differenziati corpora di autori e testi indagati. Per entrare nel dettaglio, la sezione iniziale è dedicata alla presenza del nome nelle lettere, nei diari, nei taccuini, testi stigmatizzati spesso quali meri collettori di trouvailles o come bric-à-brac di curiosità biografiche. Il territorio dell'inedito, del provvisorio, del preparatorio che si spalanca agli occhi degli studiosi prelude invece, se adeguatamente analizzato, alle scelte onomastiche definitive di un autore. Così l'esplorazione del vasto archivio privato di Giuliano Scabia, realizzata da Laura Vallortigara, consente di individuare gli elenchi preparatori di nomi e, con essi, la genesi e i moventi (su cui un peso determinante ha la curiositas linguistica dell'autore) della nominazione nella tetralogia di Nane Oca. Le carte private di Antonio Delfini, un vero e proprio "mondo sommerso", consentono a Luigi Sasso di mettere in luce un'accesa imagery onomastica, sperimentale e spesso sorprendente, che è ricondotta al tentativo dello scrittore, impervio e continuamente frustrato, di rinnovare le tradizionali strutture del romanzo, consunte anche sul piano onomastico, usando il nome come un "colpo di dadi che potrebbe far scattare il meccanismo narrativo, il movimento della pagina"(...)» (dalla Presentazione)
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