«Egregio Signore». Essere padri nella fragrante semplicità del gesto
«Egregio Signore». Essere padri nella fragrante semplicità del gesto: «Perché ricordare, se non per un tal quale esame di coscienza e per non disperdere dei valori?»: così Massimo Ermini, indimenticabile mentore, ricordando suo padre Giuseppe il 16 dicembre 1991. Nell'esperienza quotidiana, di cui l'autore propone alcuni semplici episodi dai molteplici livelli di lettura, di "Egregio Signore" si ha l'occasione di rivivere dei valori, condividendoli e declinandoli, anche nell'intimità delle nostre relazioni famigliari. Ne origina un racconto, mai autoreferenziale nel ricordo, ma che ben si sofferma sul clima affettivo entro il quale prendono forma i gesti, la presenza e, perché no?, l'assenza, entrambe proprie della figura del protagonista. Postfazione di Valerio Martinelli.
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