Sismondi e la «Botanique de Pescia»
Ritrovato recentemente, il quaderno "Botanique de Pescia ou Collection des Plantes non gravées du Val de Nievole en Toscane, rangées périodiquement selon l'ordre de leur floraison, dans l'année 1797" di Jean-Charles Leonard Simonde De Sismondi (1773-1842), opera incompiuta per i testi ma non per le immagini autografe, rappresenta un documento capace di chiarire l'approccio dello studioso ginevrino alla botanica, il suo rapporto con essa, gli esiti derivanti dal suo esercitarsi sulla classificazione delle piante negli anni della sua giovinezza, all'epoca della stesura del "Tableau de l'agriculture toscane" (1801). All'abilità dell'occhio e del pennello di Sismondi, nel "rendere in maniera non superficiale le particolarità di alcune piante" spontanee, corrisponde una sua volontà di porsi, secondo criteri scientifici, di fronte alla natura, nel superamento della settecentesca figura del connaisseur di piante. Dall'analisi del lavoro di Sismondi volto allo studio della botanica e, in particolare, di una flora specifica, quella del luogo che lo aveva accolto come "esule", scaturisce e si sviluppa, nel volume, un discorso che tocca anche altri temi cari al ginevrino, legati al paesaggio, al giardino, alla natura.
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