Livorno cruciale XX e XXI. Quadrimestrale di arte e cultura. 12.Fiori
Il tema portante di questo numero sono i fiori; niente di più appropriato, verrebbe da dire, per accompagnare questo passaggio di testimone, in continuità con quello che è stato. Talvolta questo tema è stato trattato, erroneamente, come un fenomeno effimero legato alla moda del momento. E indubbio che vi siano stati periodi in cui piante e fiori hanno incontrato minore o maggiore successo, il secolo XIX ne è una testimonianza, ma è altresì vero che, figurati in chiave simbolica o ritratti dal vero, protagonisti indiscussi o anche solo elementi di corredo, questi organismi viventi sono da sempre uno dei soggetti prediletti dagli artisti. Come non ricordare a tale proposito i dipinti di Corrado Michelozzi, il pittore dei fiori, la cui poetica è stata sapientemente rivalutata da Francesca Cagianelli nel suo saggio, oppure i numerosi giardini segreti che ancora oggi danno bella mostra di sé in un cospicuo numero di dimore livornesi del primo Ottocento. Ma l'episodio più noto è forse quello del parco di Villa Fabbricotti, raccontato nel volume da Paola Baldari, nel quale natura e architettura si fondono tramite il progetto; niente è lasciato al caso anche là dove alberi e fiori sembrano disporsi senza un ordine predefinito. Siamo nuovamente di fronte a un'allegoria, quella dell'homo artifex che plasma il mondo, piegando sovente la natura che lo circonda, non solo per garantirsi un'esistenza migliore, ma anche per poterne trarre un godimento estetico.
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