Etica ed evoluzione. La filosofia di Spencer e le origini dell'eugenetica
Quale rapporto c'è tra etica e scienza? E possibile una fondazione scientifica dei principi morali di condotta? Il libro affronta queste domande attraverso l'analisi critica dell'etica evoluzionistica di Spencer, della sua versione "liberale" dell'utilitarismo e delle obiezioni sollevate da chi, come Sidgwick, Huxley e Moore, difende l'autonomia dell'etica e la sua irriducibilità alle discipline scientifiche. Viene poi esaminata la relazione tra la filosofia spenceriana e il progetto eugenetico di "coltivazione" della specie umana, elaborato da Galton e difeso da Saleeby nel tentativo di conciliare evoluzione naturale ed evoluzione morale dell'uomo. Tale tentativo appare peraltro vanificato dalla polivalenza morale dei caratteri umani fisici e mentali, una riflessione sulla quale è utile per delineare il rapporto tra la sfera dell'etica e quella della scienza e definire i limiti del contributo che l'indagine scientifica può dare in ambito morale. Se infatti è condivisibile l'idea che la scienza possa contribuire alla comprensione di ciò che non può essere oggetto di prescrizioni morali, è invece opinabile la pretesa di trarre dalle conoscenze scientifiche conclusioni su ciò che è moralmente giusto e sbagliato.
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