Necessità e contingenza in Gregorio da Rimini

Necessità e contingenza in Gregorio da Rimini

Quando giunge a confrontarsi con i temi della prescienza, della volontà e della potenza divine, Gregorio da Rimini non si limita a scandagliare i tratti distintivi dell'essenza creatrice, ma si sofferma sugli intricati risvolti che scaturiscono da simili problematiche e da questi prende spunto per esaminare il dispiegarsi delle dinamiche umane in relazione a Dio e alla creazione. Riflettendo sui rapporti che gli individui intrecciano con gli agenti naturali e soprattutto con le molteplici manifestazioni dell'onnipotenza divina, il teologo agostiniano mostra come l'esperienza di ciascuno si snodi attraverso le maglie di una realtà regolata da leggi che si rivelano ora necessarie, ora contingenti. L'analisi dei caratteri costitutivi delle categorie modali diventa perciò un prezioso strumento grazie al quale indagare gli aspetti peculiari dell'infinita potenza divina, in se stessi e in riferimento alla sfera creaturale, per scoprire quali siano le ripercussioni sul libero arbitrio umano e sul suo effettivo ambito di applicabilità. Seguendo Gregorio in questo percorso si comprende come l'onniscienza, certa e infallibile, e la volontà inimpedibile di Dio non mettano a repentaglio la libera iniziativa individuale e non comportino il rischio di deleteri esiti deterministici, costituendo piuttosto la condizione imprescindibile e la garanzia della sua espressione responsabile.
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