Poteri e spazi politici a Pisa nella prima metà del trecento
La prima metà del Trecento fu caratterizzata a Pisa dall'affermazione signorile di diversi esponenti della famiglia dei conti di Donoratico. L'oggetto di questo studio, tuttavia, non è la signoria dei Donoratico, ma sono piuttosto le intense trasformazioni alle quali andò incontro lo spazio politico cittadino, inteso come il prodotto delle interazioni tra individui, gruppi sociali, istituzioni formali e informali, linguaggi e discorsi. I protagonisti di questa storia, cioè, sono molteplici: i signori certo, ma anche le principali famiglie mercantili del Popolo, le casate eminenti della nobiltà locale, le partes, il papato, le istituzioni politiche, i Comuni vicini. Al centro dell'attenzione sono poste le relazioni tra tutti questi soggetti, nella convinzione che tali relazioni ne condizionassero fortemente l'azione, l'identità e l'autorappresentazione. L'ascesa politica dei Donoratico non fece che rendere ancora più complessa la gamma di interrelazioni già esistenti. Essa non rappresentò quindi il superamento, in senso statuale, dell'instabilità politica duecentesca, ma fu piuttosto un ulteriore prodotto dello sperimentalismo tipico del mondo comunale.
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