Dalmatica
Dalmatica è il romanzo della solitudine dell'uomo, della meditazione, della distanza dall'idea sempre negativa della collettività. Come dice Carmelo Bene, si può morire di massa, si può agonizzare per asfissia da moltitudini. Il protagonista è, di fatto, un uomo in rivolta nella condizione iniziale, quando si trova in conflitto con la geometria del potere del suo tempo, continua ad essere ai limiti della società quando viene assorbito nella voragine del pozzo del profondo che lo colloca come una pedina-maratoneta nel vivo degli anni Sessanta del secolo scorso, è di nuovo in fuga nella conclusione. Insomma un racconto con sorprese che zampillano dalla cultura spontanea, dalla tachiloquia ebefrenica dell'autore e dalla sua curiosità per se stesso.
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