Appunti su una poetica tardoantica: Ennodio, carm. 1,7-8, v. 26-27. Introduzione, traduzione e commento
Fra i numerosi scritti in cui Magno Felice Ennodio (474-521) sviluppa, sia pure in forma asistematica e talora convenzionale, riflessioni sul proprio modo di essere poeta e di concepire la poesia, i carm. 1,7 = 26V, a Fausto, e 1,8 = 27V, a Olibrio, occupano una posizione di rilievo, in quanto completamente dedicati a tale tema. Di questi componimenti, simili per impostazione globale ed emblematici del preziosismo ermetico dell'autore, il presente lavoro propone per la prima volta una traduzione e un'analisi, mirata non solo a segnalare le svariate difficoltà esegetiche che essi sollevano, ma anche a valorizzare in modo organico i molteplici spunti di poetica da loro offerti.
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