Non esserci stanca
Quello che accomuna le autrici di questo libro è la ricerca. Da un percorso individuale, dalla dispercezione alla consapevolezza, nove ragazze sperimentano un laboratorio di improvvisazione teatrale e si interrogano sui rapporti interpersonali. Il materiale che emerge diventerà oggetto di riflessione collettiva e di indagine individuale nelle sedute con la psicoterapeuta, presente al laboratorio, e finirà col tradursi in una rappresentazione teatrale. Si esaminano e si manifestano i conflitti col corpo, le gabbie esistenziali, le relazioni, l'interazione tra spazio e tempo, ma soprattutto l'altro, l'interesse per l'altro, il giudizio, la capacità di ascoltare e di distinguere le proprie proiezioni nelle comunicazioni. Daniela Morando, maestra del dubbio, le accompagna da anni in questo percorso di disvelamento della realtà. La regista Cristina Garrone porta nel gruppo l'esperienza teatrale, contribuendo a una presa di coscienza che passa dal corpo per approdare alla mente. La sociologa Luisa Stagi, infine, mette in discussione il proprio ruolo di osservatore esterno a causa dell'impatto emotivo del gruppo su di lei.
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