Le associazioni fra comuni. Forme organizzative, finanziamento e regime tributario
Le ridotte dimensioni demografiche e territoriali dei comuni italiani rappresentano un ostacolo alla gestione efficiente delle funzioni amministrative e dei servizi locali. Tuttavia l'orientamento che ha caratterizzato il sistema delle autonomie locali italiane ha espresso il rifiuto di complessive operazioni di riaccorpamento in forma autoritativa, privilegiando graduali processi di fusioni incentivate. In tal senso si è mossa la legge n. 142/1990, disciplinando le modifiche territoriali e la fusione incentivata, le convenzioni ed i consorzi, le unioni di comuni, le comunità montane ecc.; ma tale iniziativa non ha sortito effetti significativi, per cui con la legge n. 265/1999, all'impostazione che si basava su processi di fusione, si è sostituito un modello incentrato sull'esercizio delle funzioni in forma associata, nell'ambito di livelli ottimali, definiti dalle regioni di concerto con gli enti locali. La Parte I del volume è quindi dedicata alle strutture amministrative ed alle forme di gestione delle variegate fattispecie di associazionismo comunale. La Parte II è invece rivolta all'indagine delle fonti di finanziamento, con riguardo anche alla finanza extrafiscale, ed al regime tributario delle associazioni fra comuni, inquadrando il tema nella prospettiva del federalismo fiscale tratteggiato dal nuovo art. 119 Cost.
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