Il cavaliere errante. La poetica educativa di Don Chisciotte
Perché leggere oggi le avventure dell'ingegnoso Idalgo? Di più. Perché leggerle alla luce di una serrata critica contro la pedagogia imperante e contro le sue evoluzioni dall'inizio del secolo? A che vale la fatica di smontarne le costruzioni, disarticolarne gli ingranaggi, decostruirne i discorsi? E poi, è possibile accostarsi ad un grande classico senza mediazione alcuna? Possiamo proporre una lettura della Divina Commedia, come d'un fiato, con animo impressionista? O i Promessi Sposi, o l'Odissea? Questi interrogativi sono i fili conduttori che accompagnano, incalzanti, la riflessione di Juan Carlos Gonzalez Faraco, insieme all'insofferenza per la norma, per il codice, per lo schema. Per le esegesi, le analisi testuali, la riduzioni didattiche, gli exempla pedagogici. Per tutto quello che pre-confeziona, pre-digerisce, omogenizza l'esperienza estetica, ovvero, la vita. La formazione. E ne offre una sola chiave di lettura. Attraverso le avventure del Cavaliere errante, figura fragile e poetica, l'autore, legge il mondo, la vita, le sue trasformazioni incessanti, impreviste, vitali. E ci conduce ad una nuova teoresi pedagogica.
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