Autobiografia, autobiografie, ricostruzione di sé
Al di là del tentativo di determinarne i confini in quanto genere letterario, lo studio dell'autobiografia (e di altre forme della "scrittura di sé" come il diario, le lettere, il memoriale) pone oggi una serie di questioni storiche e teoriche che sollecitano l'interesse di diverse discipline, dalla psicologia all'antropologia, dalla pedagogia alla storiografia, dalla teologia alla filosofia. Chi è il soggetto che nell'autobiografia dice "io" e qual è il ruolo della scrittura e della narrazione nella sua costituzione? Che cosa ci dice l'autobiografia sulla coscienza di sé e sulla relazione tra uomo e mondo? Che cosa significano, e a quali esperienze corrispondono, concetti come quelli di identità, individualità, personalità? Che rapporto c'è, nella narrazione autobiografica, tra verità e menzogna, ricordo e rimozione, invenzione letteraria e realtà? E qual è la relazione tra il linguaggio che permette all'individuo di descrivere e ricostruire la propria storia e i concetti specializzati della storiografia e delle scienze umane? I contributi raccolti in questo volume tentano di dare una risposta a queste e ad altre domande relative al significato storico e filosofico dell'autobiografia, concentrandosi in particolare su tre aspetti: la ricostruzione di alcuni dei fondamentali modelli interpretativi dell'autobiografia, l'analisi di autobiografie esemplari di filosofi e la definizione della funzione che la ricostruzione di sé assolve nel costituirsi dell'individidualità.
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