Il progetto ambientale in aree di bordo
Per la sua costitutiva ambiguità, bordo è una parola che si presta a molte interpretazioni, a differenti punti di vista, a diverse trame. Nel bordo è possibile cogliere la marginalità, il distacco di tutto ciò che può essere considerato rifiuto dalla "normalità" della macchina urbana, la quale non assegna dignità alla marginalità. Gli spazi fisici di risulta, di bordo, non pianificati, compaiono come luoghi di affermazione della creatività, della soggettività, della costruzione di nuovi momenti di comunicazione. Ma, anche, di ricerca della propria memoria e identità, di mediazione, di riposo e di silenzio tra l'ipertrofia e il disordine. Essi rappresentano l'ultima barriera ad un'immagine urbana auto-celebrativa, che cerca di esorcizzare attraverso il consumo culturale i complessi di colpa di una società che ha piegato la storia ad un'attività di intrattenimento. In questo senso, la ricerca, verso la quale si orientano i contributi presentati in questo volume, è incentrata su un cambiamento radicale del modo di considerare il paesaggio dell'urbanità contemporanea, sui luoghi di passaggio, sugli spazi intermedi, le aree di bordo e di confine, sulle forme del loro costante e mai definitivo attraversamento.
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