Economisti e accademici nel Settecento veneto. Una visione organica dell'economia
La pubblicazione di alcuni scritti di economisti e accademici italiani del '700 può risultare utile specie nel momento presente in cui la scienza economica standard, di derivazione marginalista, che si rifà al vecchio paradigma meccanicista e determinista di stampo cartesiano e galileiano, dimostra tutta la sua insufficienza. Del nuovo moderno paradigma, sistemico e volontarista, che ha la sua massima espressione nella bioeconomia di N. Gerogescu-Roegen, i nostri autori del Settecento, possono, in un certo senso, essere considerati come dei precursori. Nella pubblicistica economica veneta del Settecento rivestono notevole interesse le dissertazioni presentate in occasione dei concorsi banditi dalle varie Accademie di agricoltura, arti e commercio. In molti autori di tali dissertazioni si avverte una genuina partecipazione al tema trattato, specie nel tentativo di indicare le soluzioni più aderenti alla realtà. Di tali memorie si è ritenuto opportuno pubblicarne alcune nel presente volume. Notazioni particolarmente rilevanti contro il lusso compie l'economista mantovano G. Gherardo D'Arco. Un'impostazione, questa, propria anche dell'economista friulano Antonio Zanon, un autore importante, di cui è interamente pubblicato nel volume il manoscritto sull'Arte della seta. Assai rilevanti poi, tra le varie dissertazioni pubblicate, quelle che trattano delle misere condizioni degli operai delle campagne venete.
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