La dinamica dei capitali. Saggio di economia monetaria
L'autore, che muove da posizioni post-keynesiane, è stato portato a giudicare necessario il superamento della scuola post-keynesiana, caduta nel tranello di una disputa che la vede contraria alla visione monetaria degli economisti neoclassici ma che adotta i loro stessi concetti e linguaggio con i quali non è possibile realizzare una rottura attraverso la concezione dell'economia monetaria della produzione. Lo scenario dell'economia dei beni culturali amplia il campo delle indagini; sia Marx che Keynes hanno capito che la moneta è il segno del valore ma per motivi diversi non ne hanno tratto le dovute conseguenze, sicchè la dimensione semiotico-ermeneutica continua a restare fuori campo, anche per l'influenza dell'utilitarismo neoclassico che assegna valore economico ai beni utili e trascura il valore economico dei beni belli. Bisogna aprire la scienza economica allo splendore della bellezza e alla fondamentale istanza etica. Per quanto le esperienze cognitive si siano alternate e succedute, rinverdire questa ricerca fondamentale nell'archeologia del sapere economico-valutativo è un'operazione allettante, affascinante e utile per capire ed operare nel campo delle valutazioni.
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