Atlante della mediazione linguistico culturale. Nuove mappe per la professione di mediatore
Oggetto di discussione e di pratica diffusa nel territorio e nei servizi da oltre un decennio, la mediazione culturale in Italia fatica ancora a trovare una sua precisa definizione. I contenuti e le funzioni che essa sottende, l'identificazione del campo di intervento, il profilo professionale di mediatore, la sua formazione, la collocazione attuale e futura del suo lavoro richiedono ancora di essere approfondite, esplorate, circoscritte. Qual è l'orizzonte teorico e progettuale di una pratica innovativa, attenta all'inclusione dei nuovi cittadini e alla coesione sociale? Quale modello di integrazione fa da sfondo al lavoro di mediazione e orienta, come una bussola, il lavoro quotidiano di chi traduce, avvicina, interpreta? Il volume analizza i profili, le funzioni, le competenze, la deontologia della mediazione; le acquisizione e i passi in avanti, le incertezze, i dubbi e gli errori compiuti lungo un cammino più che decennale, le prospettive future della professione di mediatore culturale, descrivendone la collocazione nell'ambito scolastico, sociale, sanitario, clinico. Non manca uno studio del quadro normativo regionale e dell'offerta formativa universitaria sulla mediazione, da cui emerge un panorama molto frammentato di percorsi e profili sul quale occorrerà mettere ordine. Sono infine ricostruite alcune tra le esperienze più significative realizzate nei servizi in contesti territoriali differenti (Arezzo, Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Trieste, Venezia).
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