Indipendenti e creative: le artigiane
L'appartenenza alla UE impone, come obiettivo prioritario, una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro; il sistema è caratterizzato da una forte presenza femminile nelle attività autonome. Da queste due considerazioni parte la ricerca sulle imprenditrici artigiane, che ha l'obiettivo di evidenziare i punti di forza e di debolezza di un lavoro apparentemente molto interessante per chi, come le donne, deve riuscire a conciliare l'attività di cura familiare con quella per il mercato. In effetti sulla possibilità di essere indipendenti si giocano molte delle motivazioni della scelta, cui si affiancano la possibilità di autogestire il proprio tempo o la ricerca di quei riconoscimenti che il lavoro dipendente non è in grado di attribuire. Non va dimenticato peraltro che in alcuni casi, marginali, non si tratta di scelta ma di un estremo tentativo di trovare lavoro. L'enfasi sulla creatività è giustificata dai risultati che lo studio riporta, risultati e performance sovente connessi alla propensione a costruire dal nulla, ma anche a reinventarsi e rimettersi in gioco, che le donne manifestano di possedere. Altre doti rilevate sono l'attitudine all'ascolto e alla soluzione dei problemi, la flessibilità e, soprattutto, l'attenzione per l'altro, il cliente in particolare, che viene messo e fatto sentire al centro dell'organizzazione produttiva. Per usare le parole di una intervistata, così come viene fatto nel testo, "un cliente contento e soddisfatto è il mio valore aggiunto".
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