L'agnello e la scure. Viaggio psicoantropologico alle radici
Dai riti cruenti dell'antichità alle sacre rappresentazioni, dalla tragedia greca al moderno sport, dall'ascetismo alla psicoanalisi, l'uomo ha sempre intuito e ricercato il potenziale trasformativo-terapeutico insito nell'accostamento rituale di vita e di morte, innocenza e brutalità, onnipotenza e impotenza, non senza travolgerlo, spesso, in forme strumentali e perverse. L'autore, muovendosi in uno spazio interdisciplinare, tra neuropsicologia e antropologia, archeologia e storia delle religioni, mistica e psichiatria, conduce il lettore alla faticosa individuazione di una metaforica "stanza del tesoro", in cui ciò che da sempre viene oscuramente perseguito, potrebbe rivelarsi nella sua essenzialità.
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