L'erba che fa il grano. Romanzo di collina
Ai lati della strada che sale alla cascina della Sbercia il vecchio Pietro Mezzadra ha piantato due querce quando suo figlio Gigi ha sposato Lucia, poi ha proseguito piantando una quercia per ogni nipote: nel 1930 gli alberi sono otto, e il vecchio stabilisce che se ne prenderanno cura i ragazzi. I campi, le piante, le vigne sono la vita della famiglia Mezzadra: casa e terra, nelle campagne dell'Oltrepò, "era uno dei modi di dire tutto". I primi a varcare il confine della Sbercia sono Pietro e Libero, i figli più grandi, quando partono per la guerra; poi - passati i tedeschi e i partigiani - se ne vanno anche le due ragazze, Silvia e Nella. A occuparsi dei campi rimangono Quinto ed Elio, finché anche Quinto decide di cambiare vita e si impiega in un autosalone. Nelle campagne arrivano i trattori, i paesi si espandono, le vite dei fratelli Mezzadra si diramano nella provincia della crescita febbrile e dolceamara. Successi e fallimenti, figli, affari e nuove terre costellano una storia famigliare che abbraccia gran parte del secolo e, dall'universo agricolo della Sbercia, racconta come è cresciuta l'Italia minore delle colline.
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