L'ombra del cannibale
"Merckx è fortissimo in volata. Merckx è un passista straordinario. Merckx non lo puoi battere a cronometro. A chi per la prima volta lo ha chiamato Cannibale andrebbe consegnato un premio." Era questo il sentimento diffuso nell'agone ciclistico all'apice della carriera del Cannibale, tra il 1969 e il 1974. Eddy Merckx era un tiranno, un corridore temuto, ammirato, odiato, gigante nella tattica oltre che nella forza, guidato da una severa etica ciclistica. Eppure, se le imprese di Merckx sono leggenda, su di lui c'è una possibile storia da raccontare: inizia con un bambino, una bicicletta nera e una gara di paese, sulle pianure del Belgio.
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