Il rifugiato
Christian Beck è un ex scrittore che traduce manuali d'istruzione. I suoi romanzi, pervasi da un odio cieco e irrefrenabile, avevano finito per terrorizzare lui stesso. Non solo ha perso la fiducia nel potere della letteratura, ma anche nella propria buona sorte. E un uomo senza illusioni e senza sentimenti. Solo l'innocenza della sua compagna, sempre pronta a caricarsi il peso del mondo sulle fragili spalle, riesce a toccarlo nel profondo. Il suo stupore di fronte alla pietà di cui è capace la donna diventa assoluto quando questa scopre di avere una malattia incurabile e gli dice che intende sposarsi, non con lui, bensì con un rifugiato algerino. Per Beck ciò significa dividere gli ultimi giorni di vita della compagna con uno sconosciuto, cedendo anche il proprio posto nel letto matrimoniale; eppure accetta senza esitazioni. Dopo la morte della donna il celebre bordello di Amsterdam Yab Yum è bersaglio di un attentato dinamitardo compiuto da un terrorista travestito. L'episodio ricalca esattamente la trama di un racconto pubblicato anni prima da Beck. Una giornalista televisiva scarica su di lui la responsabilità dell'attentato, rivangando anche un episodio di violenza contro una prostituta che lo aveva visto protagonista quando abitava a Eilat, in Israele. A questo punto, per l'ex scrittore, è la fine.
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